ARCHITETTURE NATURALI
Credo che sia una sorta di voyerismo irrefrenabile che porta un architetto con una macchina fotografica davanti all’occhio (e al naso) a riconoscere nel paesaggio delle architetture. Ma come possono essere architetture aggregazioni della materia e della luce che non sono create dall’uomo? Non sono certo edifici o relazioni preordinate tra pieni e vuoti o spazi raccolti in forme intenzionali. Ma se è possibile riconoscere in esse un valore condivisibile, immaginare uno schema di relazione che ne estragga un senso e sintetizzare una forma di rappresentazione dotata di valenza estetica esse non possono che essere frutto di una progettazione.